La documentazione rottamazione auto è un qualcosa sulla quale dobbiamo avere consapevolezza se decidiamo che il nostro veicolo ormai non può più circolare o perché ormai troppo vecchio e se andassimo in strada con lo stesso rischieremmo di rimanere in panne, dovendo poi contattare i professionisti dell’assistenza stradale affinché ci inviano un carroattrezzi rischiando di dover pure spendere molti soldi per un veicolo vecchio.
Per questo motivo non ha davvero nessun senso tentennare di fronte all’evidenza e cioè sul dover far dismettere il nostro veicolo così da disfarsene in modo ecologico e sicuro, potendo ottenere anche in certi casi benefici economici o agevolazioni dipendendo dalle scelte che faremo se acquistare un nuovo veicolo oppure no.
Innanzitutto per quanto riguarda questi documenti specifici di cui parliamo in primis c’è il certificato di proprietà dell’auto e cioè il libretto di circolazione che ne attesta la nostra titolarità e chiaramente deve essere un originale, così come poi servirà il documento d’identità del proprietario dell’auto, e in poche parole è importante il nome che c’è sulla carta d’identità sia lo stesso che poi è presente sul certificato di proprietà.
Se per caso decidiamo di non comprare un nuovo veicolo per portare a termine questo processo dovremmo obbligatoriamente contattare un centro di raccolta autorizzato che si occupi e si impegna entro 30 giorni a cancellare il veicolo dal Pra e cioè dal Pubblico Registro Automobilistico.
Per quanto riguarda i vari documenti è sempre bene avere quelli che attestano che il veicolo è stato correttamente assicurato anche per dimostrare che lo stesso non è coinvolto in incidente o sinistri o non è stata coinvolta.
Tutti questi documenti saranno dei prerequisiti necessari per poter procedere alla rottamazione che ricordiamo essere un qualcosa di molto importante anche per il rispetto dell’ambiente, visto che come tutti sappiamo le componenti del veicolo ancora in buone condizioni potranno essere riciclate dopo essere state estratte.
Mentre per quanto riguarda i liquidi del veicolo, benzina e olio del motore inclusi, e le altre componenti non più riciclabili dovranno essere smaltite correttamente nelle discariche autorizzate rispettando le varie normative in ambito ambientale
Rottamare un veicolo non più funzionante è un dovere civico
Sicuramente molti saranno d’accordo con quello che abbiamo scritto nel titolo di questa seconda parte, e cioè che comunque decidere di rottamare un veicolo che ormai non può più circolare significa compiere un dovere civico per le questioni ambientali alle quali facevamo riferimento prima.
Oltre al fatto che sarebbe anche fare un favore a noi stessi perché per esempio se quella macchina noi la teniamo in garage la stiamo custodendo senza motivo, e stiamo sprecando spazio che potremo usare in altri modi molto più produttivi.
Poi invece c’è il caso di persone che sfruttano gli incentivi per la rottamazione per comprare un nuovo veicolo, e in tutti e due casi alla fine del processo di rottamazione il proprietario dovrà ricevere un certificato che lo esonera da qualsiasi responsabilità rispetto al suo veicolo e parliamo di responsabilità penale, fiscale e civile.